Le tipiche fajal, fertili piattaforme ai piedi delle alte scogliere, sono raggiungibili con trekking mozzafiato. I microclimi formatisi in queste piccole porzioni di terra permettono inconsuete coltivazioni, come quella del caffè. I pascoli dell’altopiano, invece, forniscono un latte genuino con cui viene prodotto il re della gastronomia locale, il Queijo de Sao Jorge.

Dalla selvaggia Ponta das Rosais, fino a Topo, nell’ estremo e isolato est, è un avventura lunga 60 km, fatta di scoperte e piacevoli momenti: l’antica tradizione della tessitura a telaio si sposa “stranamente“ con la coltivazione del caffè, nella Faja dos Vimes. La chiesa di Santa Barbara a Manadas è una piccola meraviglia dello stile barocco azoriano. Nella Faja di Ouvidor, la piscina naturale Simao Dias, è la più bella di tutte le Azzorre. A Calheta, nella tonnara Santa Catarina, il metodo di pesca è totalmente ecosostenibile: solo all’amo e niente piccoli esemplari. In quad o a piedi si arriva, infine, alla Faja da Caldeira de Santo Cristo, per un abbondante scorpacciata di vongole di laguna.